È stato pubblicato l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati delle pensioni decorrenti nel 2018 e nei primi nove mesi del 2019.
Il monitoraggio, con rilevazione effettuata il 2 ottobre 2019, riguarda le seguenti gestioni:
- Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti nel complesso di cui FPLD compresi Enti creditizi;
- coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
- artigiani;
- commercianti;
- lavoratori parasubordinati;
- assegni sociali.
Nei prossimi mesi i dati subiranno variazioni in relazione allo smaltimento delle domande ancora in giacenza.
Pensioni e assegni sociali: sintesi dei dati statistici
Nel 2018 si è concluso il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi. La pensione di vecchiaia nel 2018 è stata erogata al compimento dei 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne.
Per quanto riguarda la pensione anticipata, nel 2018 è entrata stabilmente a regime la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi, per i cosiddetti lavoratori precoci nei limiti dei fondi stanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti entro il 1° marzo 2018.
Nei primi nove mesi del 2019 si registra un numero di pensioni di vecchiaia inferiore al corrispondente valore del 2018. La differenza verrà colmata in parte con lo smaltimento nel corso dell’anno delle giacenze delle pensioni con decorrenza precedente ed è riconducibile per il primo semestre all’aumento del requisito d’età.
A partire, infatti, dal terzo trimestre 2019 si osserva una ripresa del numero di liquidazioni di pensioni di vecchiaia che ritorna ad attestarsi su valori simili a quelli rilevati nel 2018.
Per gli assegni sociali è previsto nel 2019 l’innalzamento del requisito d’età da 66 anni e 7 mesi a 67 anni. La quantità di assegni liquidati nel primo semestre 2019 è stata molto esigua rispetto ai valori del 2018. Nel terzo trimestre 2019, tuttavia, si registra un incremento del numero di assegni sociali liquidati, riconducibile a coloro che, bloccati a gennaio 2019 dall’incremento del requisito di età, dopo un’attesa di 5 mesi sono riusciti ad agganciare il nuovo requisito richiesto.
Per quanto riguarda il peso delle pensioni di invalidità rispetto a quelle di vecchiaia, l’indicatore statistico risulta più elevato nel 2019 rispetto all’analogo valore del 2018. Si registra, infine, a livello territoriale nei due anni in esame un peso delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia sostanzialmente analogo.